La sicurezza antincendio è uno di quegli elementi che non puoi permetterti di trascurare se vuoi che la tua attività prosperi su una base solida e duratura.
Alcuni giorni fa mi sono recato per un controllo presso un negozio appartenente ad una grande catena di distribuzione (di cui non posso dire, ovviamente, il nome). L’obiettivo della visita era quello di valutare il negozio per un mio cliente che aveva intenzione di acquistarlo.
Mentre giro per il negozio con l’obiettivo di valutare tutte le attrezzature presenti per poi fare una stima del costo del successivo canone di manutenzione, ad un certo punto mi imbatto in degli estintori a CO2, cioè estintori ad anidride carbonica usati in caso di emergenza su delle apparecchiature elettriche.
I serbatoi di questi estintori sono costruiti per contenere le elevate pressioni del gas. Non a caso per il collaudo di questa tipologia di estintori è necessario essere supportati da un tecnico dell’INAIL. Non appena inizio ad annotarmi le matricole degli estintori ed ad osservarli con cura noto questo particolare non di poco conto: “Estintore costruito nel 2002”
Considerando che dopo 10 anni dalla data di fabbricazione ogni estintore deve essere soggetto ad un nuovo collaudo, questo doveva teoricamente esser avvenuto nel 2012. Mi riferisco al collaudo ad alta pressione a 250 bar.
Cosa invece ho trovato sull’ estintore?
Un adesivo con scritto collaudo emesso dalla ditta che lo aveva fatto
Dov’è il problema per la sicurezza antincendio?
Il problema è che nell’ogiva mancava totalmente il timbro dell’ente statale, cioè l’INAIL, che convalida e supervisiona i collaudi. Dettaglio non da poco dato che, senza la supervisione di un tecnico INAIL, per ovvi motivi, il collaudo NON può farsi, quindi l’estintore era anche sprovvisto di certificato ufficiale. Dato che gli estintori sono caratterizzati da recipienti ad alta pressione è necessario attivare e seguire una pratica specifica.
Qualora il processo di collaudo avvenga secondo le norme, al termine del collaudo l’estintore disporrà di un certificato di collaudo indicante:
- Matricola;
- Numero di costruzione;
- Nome del tecnico;
- Ed altri dettagli.
Il certificato viene poi PUNZONATO, con martello e punzone, sull’ogiva con data di collaudo e timbro INAIL annessi.
Timbro mancante sugli estintori in negozio. Qual è il problema? Che sarà mai un timbro?
Il problema è che il titolare aveva semplicemente delle bombe in negozio, perché di bombe si tratta, non controllate da 15 anni (2002-2017). Immagina che cosa accadrebbe se, in caso di incendio, ti trovi a dover prendere in mano ed utilizzare un estintore non controllato da 15 anni! Estintore non collaudato, con valvola vecchia e quindi usurata e non sicura, dato che questa dev’essere sostituita ogni 5 anni.
Questo è ciò che hai in mano! Non hai idea delle conseguenze? Lascia che te le accenni allora.
Basta che si rompa un filetto dentro per il putiferio.
E considera che se scoppia il gruppo valvola, l’estintore che hai in mano potrebbe staccarti la testa.
Non mi credi ? guarda qua sotto …
Ti riporto anche il link per correttezza :
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Al suo interno quell’estintore ha una pressione di circa 60 bar a 20 gradi (dipende dalla temperatura) che lo rende una vera e propria bomba pronta a esplodere. Pensa che le gomme di una macchina hanno una pressione media a regime di 2 bar, ragiona un attimo su cosa significhi avere in mano uno strumento non controllato da 15 anni con 60/70 bar di pressione.
Mi sembra una cosa abbastanza allucinante e altamente rischiosa. A sto punto credi che valga la pena o no stare attenti alla manutenzione antincendio?
Cosa succede se un tuo dipendente si fa male con quell’estintore? Sai cosa sapeva il titolare del negozio in merito a tutta questa potenziale situazione catastrofica? Nulla!
Non ha mai neanche vigilato, ovviamente, sull’azienda che si sarebbe dovuta occupare della manutenzione degli estintori. Quindi, mentre si dedicava anima e corpo nelle sue ordinarie attività non era minimamente a conoscenza del fatto di avere delle bombe a 5 metri di distanza.
Il concetto è che è perfettamente inutile che tu ti faccia il culo a lavorare se poi disponi di attrezzature per la sicurezza antincendio caratterizzate da un livello di rischio inaudito.
Se ti scoppia un incendio in azienda e qualcuno si fa male, sappi che al giudice basterà analizzare le carte e tutto quanto viene a galla.
Non saresti il primo che rovina la sua azienda e la sua situazione personale per ragioni di questo tipo, anzi, io personalmente ne vedo parecchi di casi di questo tipo in giro.
Dopo poi la conseguenza è che tutti i frutti che speravi di raccogliere dopo aver faticato e sudato per anni, li vedrai svanire dietro una sentenza di tribunale.
Un aggravante a quella situazione già di per sé anormale, era data dal fatto che quel negozio aveva delle abitazioni sopra di esso.
Il fumo in caso d’incendio avrebbe ovviamente coinvolto anche le abitazioni soprastanti, andando a colpire e ad intossicare magari anziani, disabili e bambini, cioè i soggetti più deboli e indifesi.
Come pensi che il giudice possa reagire quando prenderà coscienza che il disastro successo è stata una diretta conseguenza del fatto che te ne sei “strafregato” (passami il termine) di far collaudare e revisionare i tuoi estintori scaduti anni ed anni prima? A sensazione direi non troppo bene, no?
Quindi cosa puoi fare per evitare simili situazioni in tema di sicurezza antincendio?
Ti assicuro che fregature di questo tipo sono molto più frequenti di quello che immagini, oltre che di difficile individuazione da parte dei titolari.
Ripeto, il titolare del negozio che ti menzionavo poco anzi era bello tranquillo lì ad operare senza essere a conoscenza del potenziale pericolo in cui aveva coinvolto sé stesso, la sua attività, la sua clientela e le abitazioni soprastanti.
Poi ovviamente, quando metto a conoscenza i titolari dei negozi della reale situazione della loro attrezzatura antincendio, puntualmente sbiancano e si sentono fregati.
Tutti si chiedono fino ad oggi che cosa hanno pagato, se la situazione è quella drammatica che gli ho descritto.
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