Impianto EVAC: cos’è e dove e quando è obbligatorio

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Impianto di Evacuazione: cos’è e come utilizzarlo negli impianti Antincendio

Un impianto EVAC è fondamentale e molto importante quando si parla di sicurezza antincendio.

Questo sistema, spesso sottovalutato, è essenziale per garantire un’uscita sicura e ordinata in caso di emergenza. Scopriamo insieme cosa è e come viene utilizzato negli impianti antincendio.

Che cos’è un impianto EVAC?

Un impianto di evacuazione EVAC è un sistema progettato per dirigere e facilitare l’uscita delle persone da un edificio durante un’emergenza, come un incendio.

La sua funzione principale è quella di gestire e coordinare l’evacuazione in modo rapido ed efficiente, riducendo così il rischio di panico e confusione.

Il nome è un acronimo che sta per Emergency Voice Alarm Communication.

Componenti chiave dell’impianto EVAC:

  1. Segnalazione Acustica e Visiva: Gli impianti di evacuazione utilizzano segnali acustici (sirene, allarmi sonori) e visivi (luci di emergenza, pannelli luminosi) per avvertire gli occupanti dell’emergenza in corso. Questi segnali sono progettati per essere facilmente percepibili anche in ambienti rumorosi o bui.
  2. Percorsi di Evacuazione: Un aspetto cruciale è la segnalazione dei percorsi di evacuazione, che guida le persone verso le uscite sicure. I percorsi devono essere ben segnalati e mantenuti liberi da ostacoli.
  3. Controllo e Coordinamento: Alcuni impianti avanzati possono includere un sistema di controllo centralizzato che gestisce e coordina tutte le operazioni di evacuazione. Questo sistema può includere anche comunicazioni di emergenza e monitoraggio delle vie di fuga.

Come Utilizzare l’Impianto EVAC.

  1. Attivazione del Sistema: In caso di incendio o altra emergenza, il sistema di evacuazione si attiva automaticamente o manualmente, avviando segnali acustici e visivi per avvertire tutti gli occupanti.
  2. Orientamento e Guida: Gli occupanti devono seguire i segnali luminosi e acustici che indicano le vie di uscita. È importante non fermarsi e non tentare di prendere oggetti personali; la priorità è raggiungere l’uscita il più rapidamente possibile.
  3. Controllo delle Vie di Fuga: Gli impianti di evacuazione devono essere regolarmente controllati e mantenuti. Assicurati che le vie di fuga siano sempre libere e che i segnali di emergenza funzionino correttamente.

Come funziona un impianto EVAC?

Il sistema trasmette in automatico un segnale di allert entro 3 secondi da quando riceve un input da un sistema esterno di rivelazione emergenze.

In questi 3 secondi sono compresi anche i tempi di reazione dell’impianto di rivelazione e quanto impiega a trasmettere l’informazione al sistema audio.

L’impianto EVAC deve essere sempre in grado di trasmettere in contemporanea segnali di allert e messaggi vocali a una o più aree in cui è installato.

Successivamente sarà inviato il primo messaggio, preceduto a sua volta da un altro segnale di allert. Questo secondo segnale avrà una durata tra i 4 e i 10 secondi.

I segnali e messaggi successivi continueranno fino a quando le procedure di evacuazione non li modificheranno o quando saranno silenziati manualmente.

Il tempo intercorrente tra i messaggi successivi non deve superare i 30 secondi.

In ogni caso è essenziale che i messaggi siano udibili e comprensibili.

È quindi opportuno fare sempre un’analisi acustica, così da ridurre al minimo le zone d’ombra causate da una insufficiente pressione sonora acustica o da mancanza di comprensibilità del messaggio stesso.

Questi problemi possono presentarsi in caso di un numero insufficiente di diffusori o magari per un loro posizionamento erroneo o non ottimale.

Impianto EVAC: la normativa

Il Codice di Prevenzione Incendi inserisce gli impianti di allarme vocale EVAC tra gli impianti di protezione attiva contro l’incendio.

Gli impianti di evacuazione devono rispettare specifiche normative e standard di sicurezza.

Questi requisiti garantiscono che il sistema sia efficace e affidabile in caso di emergenza.

Ogni impianto EVAC va progettato ed installato secondo la UNI ISO 7240-19.

Per quanto riguarda la realizzazione vera e propria bisogna far riferimento alle norme UNI EN 54, in particolare:

  • UNI EN 54-4 (apparecchiature di alimentazione): specifica i requisiti, i metodi di prova e i criteri di prestazione dell’apparecchiatura di alimentazione degli impianti di rivelazione e segnalazione incendio installati negli edifici.
  • UNI EN54-16 (apparecchiature di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale): indica i requisiti, i metodi di prova e i criteri prestazionali dell’apparecchiatura di controllo e segnalazione degli impianti di allarme vocale impiegati nei sistemi di segnalazione incendio. Fornisce anche indicazioni per valutare la conformità dei componenti, i requisiti, i metodi di prova e i criteri di prestazione dell’apparecchiatura di alimentazione.
  • UNI EN54-24 (componenti sistemi allarme vocale: altoparlanti): specifica i requisiti, i metodi di prova e i criteri di presentazione di dispositivi sonori di allarme incendio in installazioni fisse, che emettono un segnale sonoro di allarme incendio. I dispositivi di allarme sono trattati dalla UNI EN 54-3.

Anche la norma UNI/TR 11607, che riguarda sounder e VAD, è fondamentale per gli impianti EVAC.

Introduce infatti un concetto fondamentale: Fire Primary Warning Device.

Il Fire Primary Warning Device è un dispositivo di avviso primario ideato per rilevare se nell’area è scoppiato un incendio, così da avvisare per tempo tutte le persone presenti.

Di solito questi dispositivi di avviso primario sono integrati nei sistemi di allarme antincendio e hanno un ruolo fondamentale per la sicurezza antincendio degli edifici.

Primary Warning si riferisce al tipo di allerta: suono, luce, voce.

Primary Warning Device si riferiscono al mezzo con il quale viene divulgato il warning: dispositivo acustico (per il suono), dispositivo VAD (per la luce), dispositivo EVAC (per la voce).

C’è infine la UNI 11224 che definisce i requisiti per la segnaletica di sicurezza e di emergenza.

Impianti EVAC: le quattro categorie

Secondo la ISO 7240-19 gli impianti EVAC si suddividono in 4 categorie.

Queste categorie sono relative al grado di controllo manuale richiesto. Devono sempre essere appropriate al grado di rischio e alla disponibilità di personale addestrato per far funzionare il sistema di evacuazione.

Categoria 1: funzionalità automatica

L’impianto EVAC di categoria 1 è automatico, grazie all’impostazione di regole pre-programmate. I messaggi sono quindi registrati e riprodotti solo in seguito alla ricezione del segnale della centrale di rivelazione incendi.

In questo modo è possibile avere una risposta tempestiva e coordinata agli incendi.

Categoria 2: diffusione di messaggi live

La seconda categoria di impianti EVAC dà la possibilità di diffondere messaggi live nell’intero sistema. Mettono infatti a disposizione un microfono posizionato in un punto di controllo.

La comunicazione in tempo reale della categoria 2 migliora così l’adattabilità dell’intero sistema alle situazioni di crisi ed emergenza.

Categoria 3: controllo personale dell’evacuazione

La categoria 3 consente al personale addetto di trasmettere messaggi vocali da una postazione microfonica in una o più zone di emergenza.

Permette così di avere un maggior controllo dell’evacuazione, perché consente al personale di intervenire solo in aree specifiche.

Categoria 4: controllo avanzato dell’evacuazione

La quarta categoria è quella più sofisticata e offre la possibilità di selezionare e inviare messaggi preregistrati di emergenza in zone specifiche o gruppi di zone.

Si possono anche includere o escludere messaggi automatici di emergenza dalla centrale di rivelazione incendi, visualizzandone lo stato in tempo reale.

Il controllo dell’evacuazione è quindi superiore alla categoria 3 e consente al personale addetto di affrontare situazioni di evacuazione molto complesse.

Se vuoi sapere quale è l’impianto EVAC più adatto per la tua attività clicca il pulsante qua sotto.

Impianti EVAC: dove sono obbligatori?

Non è prevista una definizione univoca degli edifici nei quali deve essere necessariamente installato un impianto EVAC. Il codice di prevenzione incendi indica che in esito alle risultanze della valutazione del rischio, in attività con affollamenti elevati o geometrie complesse può essere prevista l’installazione di un sistema EVAC.

Molto spesso sono le commissioni dei Vigili del Fuoco a consigliarne l’installazione dopo una valutazione accurata del pericolo legato al luogo specifico.

Esistono alcune disposizioni di prevenzione incendi o di sicurezza sul lavoro che ne richiedono l’installazione per alcune attività:

  • uffici con più di 100 persone (D.M. 22/02/2006);
  • stazioni delle metropolitane (D.M. 21 ottobre 2015);
  • locali di pubblico spettacolo (D.M. 19/08/96);
  • strutture alberghiere con più di 25 posti letto (D.M. 09/04/94);
  • scuole con più di 501 persone (D.M. 26/08/92);
  • strutture sanitarie e ospedali (D.M. 18/09/02);
  • attività commerciali di superficie superiore a 400 mq (D.M. 27/07/2010);
  • impianti sportivi con numero di spettatori superiore a 100 (D.M.18/03/96);
  • edifici di interesse storico ed artistico quali musei, gallerie, biblioteche, ecc. (D.M. 20/05/92 n.569 per i musei e D.P.R. 30/06/95 n.418 per le biblioteche.

Obbligo Impianto EVAC nei condomini

Secondo le ultime normative sulla sicurezza antincendio nei condomini, è obbligatorio l’installazione e l’impiego di un impianto EVAC nelle abitazioni che prevedono una massima quota dei piani superiore agli 80 metri.

Se vuoi sapere se nella tua attività commerciale o che gestisci o nel tuo condominio è obbligatorio un impianto EVAC clicca il pulsante qua sotto.

Manutenzione Impianto EVAC

La manutenzione di un impianto EVAC vocale per scopi di emergenza deve essere svolta a cadenza semestrale.

La manutenzione antincendio deve essere fatta da personale qualificato ed esperto, appartenente a un’azienda specializzata competente, che elabora un preciso piano di controlli e interventi.

Devono essere verificati durante le ispezioni dei precisi aspetti e componenti degli impianti EVAC.

  • il corretto funzionamento
  • le condizioni di servizio del sistema rispetto all’ambiente di installazione
  • la presenza delle istruzioni di funzionamento
  • la protezione da accesso non autorizzato.

In particolare devono essere effettuati almeno i seguenti controlli e prove durante la Sorveglianza:

  • esame visivo dei rivelatori controllando lo stato del LED di malfunzionamento;
  • controllo dello stato di carica delle eventuali batterie;
  • ispezione del locale nel quale è contenuta la centrale di controllo per verificare che sia sgombro da materiali e che funzioni l’illuminazione di sicurezza;
  • esame visivo dei punti di segnalazione manuale per verificare che siano integri e ben visibili;
  • esame visivo della centrale di controllo per verificare la correttezza di funzionamento dei componenti collegati;
  • esame visivo dei dispositivi di allarme ottico-acustico;
  • Verifica che i rivelatori distino almeno 50 cm dai materiali presenti nell’area sorvegliata;

Le Prove di funzionamento invece prevedono operazioni come:

  • prove di funzionamento dei dispositivi di allarme ottico-acustico,
  • efficienza dell’alimentazione principale e di quella di riserva,
  • Pulizia (se prevista) dei rivelatori in base alle istruzioni del costruttore
  • Prove di funzionamento dei pulsanti manuali;
  • Prove di funzionamento dei rivelatori di incendio;
  • Esame generale di tutto l’impianto per verificare la rispondenza al progetto e la compatibilità dei rivelatori per la zona sorvegliata;
  • Prove di funzionamento del sistemi automatici antincendio (Impianto di spegnimento incendio, Termi elettromagnetici delle porte e delle serrande tagliafuoco, sistemi di evacuazione di fumo e calore, disattivazione degli impianti tecnici, etc.);
  • Simulazione di guasti e di fuori servizio;

Infine, ogni 12 mesi bisogna verificare che i requisiti di intelligibilità del parlato siano soddisfatti.

Ogni due anni poi, anche in assenza di alimentazione primaria, è necessario cambiare le batterie dell’impianto EVAC.

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